Carta prepagata DAZN e Amazon: un’Odissea tra i call center

Carta prepagata DAZN e Amazon: un’Odissea tra i call center

La ricetta perfetta per il caos? Semplicissima, bastano due ingredienti: DAZN (in formato carta prepagata) e Amazon (in formato Servizio Clienti).

In realtà questo non è il racconto di una ricetta ben riuscita, bensì di un’Odissea lunga un mese. Confusione, mancate risposte, telefoni riattaccati, attese e momenti di assoluta insensatezza. Iniziamo con ordine.

Carta Prepagata DAZN su Amazon

DAZN e Amazon: un’Odissea tra i call center

Al tempo degli sport disponibili solo attraverso servizi a pagamento, di Sky, DAZN e vattelapesca, il genere umano invocava un’offerta per godersi le partite. Finalmente arrivò la carta prepagata DAZN su Amazon, sei mesi ad un prezzo decisamente competitivo.
La lotta per gioire delle partite di calcio, del ciclismo, di NFL, UFC e altri eventi sportivi fu affrontata con indomito coraggio da colui che, solo, aveva pagato 149,99€ senza ricevere nulla.

Un lontano omaggio a Xena, Principessa Guerriera. Le sue avventure, tra sangue e combattimenti, però, si esaurivano in 45 minuti. Le mie, no!

Un’offerta imperdibile

Inizia la ricerca di un’offerta conveniente per la sottoscrizione di un abbonamento a DAZN. C’è qualcosa in giro, ma niente di comparabile con quanto proposto su Amazon: la carta prepagata da sei mesi.
Il fornitore del servizio di streaming sportivo ha in offerta, a 149,99€ una carta prepagata.

25€ al mese. Offerta ottima.
Metto nel carrello, procedo con l’acquisto. Inserisco la mail a cui voglio che venga spedita la carta prepagata.
Transazione autorizzata – dice l’App della mia banca.

Attendo l’arrivo della mail. Nulla. Ci vorrà qualche giorno, mi dico.

Le prime onde: il codice DANZ dov’è?

Trascorrono un paio di giorni. Qualcosa di strano sarà accaduto, mi dico.
Prima di disturbare il servizio clienti, apro la pagina Ordini ed il prodotto. Posso fare un secondo invio, che avrebbe annullato il codice – qualora ricevuto – precedente per attivarne uno nuovo. Questa possibilità DAZN ed Amazon la concedono (o concedevano) fino a cinque volte.
Cambio la mail destinatario, clicco invio.
Dall’account Amazon mi arriva notifica di codice inviato, sulla mail non perviene nulla. 

Stavolta non attendo, è più rapido chiedere chiarimenti al servizio clienti.
Chiamo.
Rispondono, dopo una rapida spiegazione (ho comperato la card digitale di Amazon, si, quella da 149.99€… si, ho inserito la mail, è corretta. Non l’ho ricevuta. Si ordine fatto due giorni fa. Si, ho provato anche a cambiare la mail. Mi dice che è stato spedito li codice, ma io non lo vedo… no, nella cartella spam non c’è… l’ho appena controllata.  Ho capito, a voi dice che è stata inviata la mail, ma io non l’ho. Ricontrollo in diretta… No, nulla.)

Mi dicono di sentire il servizio clienti di DAZN. Loro devono risolvere il problema.
Strano, che problema possono risolvermi, se io non ho niente da poter fornire loro?
Vabbè proviamo a sentirli.

DAZN e il “che vuoi da noi?”

Già trovare il modo di contattare DAZN non è facile, se ci mettiamo che non hanno un call center, ma sono contattabili solo via mail o whatsapp, diciamo che le aspettative non erano alte. Meno male!

Scrivo via whatsapp. Mi rispondono, stranamente anche in tempi abbastanza ragionevoli.
Spiego l’accaduto.
Ho comprato una card prepagata DAZN su Amazon. Quella da 149.99€.
Non ho mai ricevuto il codice.

“Ci fornice il suo account DAZN?” – chiedono

Ok. Fornisco la mail dell’account.
“Ha comprato un codice prepagato DAZN?” – chiedono – “Non abbiamo capito la sua problematica”.

Allego la foto dell’ordine Amazon. Così non c’è rischio di fraintendimenti.
Ma arriva la domanda inaspettata: “Ha pagato Amazon per questo codice?”

Beh, si. L’ho comprato su Amazon. Pensavo fosse quasi scontato.

“Contatti Amazon per farsi dare il codice”.

Ottimo. Inizia il loop, rimpalli a destra e manca?
Sottolineo che proprio Amazon mi ha detto di rivolgermi a DAZN. Ovviamente, lo so, non possono risolvere loro un problema che ha causato Amazon (lo store a cui ho pagato il prodotto). Ringrazio, torno a chiamare l’azienda di Bezos.

Carta prepagata DAZN Amazon

La mail non mail!

Faccio una pausa caffè, sorseggio un espresso amaro. Sospiro.
Chiamo il Servizio Clienti Amazon, di nuovo. Spiego tutta la situazione – capiterà ad ogni telefonata fatta con Amazon! – e quando stanno per dirmi di sentire DAZN intervengo a gamba tesa, come il difensore più falloso della Serie A!
“Eh no! Già sentiti, come da suggerimento della sua collega! Mi dicono che dipende solo e soltanto da voi!” – rispondo, sicuro di aver preso la palla e non la gamba del mio avversario. Intervento che manco Cannavaro dei tempi d’oro!

Mi rispondono che ho ragione.
Controllano.
A che indirizzo email ha inviato il buono?“. Racconto, con dettagli elevatissimi, la trafila:

  1. Comprata la card, ho inserito una prima mail. E’ questa: XXXX@libero.it;
  2. Non avendo ricevuto nulla, come da suggerimenti nella pagina dell’ordine, ho inserito un secondo indirizzo. E’ questo: YYYY@gmail.com;
  3. No, non ho ricevuto nulla;
  4. No, non ho nulla nello spam;
  5. No, sono sicuro che siano corrette le mail. Se me le conferma, si, sono queste…

Ed ecco la domanda che vale quanto il jackpot del superenalotto: “Le mail che ha inserito come destinatario sono quelle dell’account Amazon?
Rispondo di no. Perchè avrebbe dovuto essere una mail legata all’account Amazon? E’ un buono regalo, non c’è alcun disclaimer sul sito che indica quest’obbligo.
E poi, che nesso ha un invio mail con l’account Amazon? Come faccio a sapere, se volessi regalare il buono DANZ a qualcuno, che email utilizza quella persona su Amazon e/o se ha un account sulla piattaforma?

Pausa di dubbio, o pausa scenica, non saprei. Ma una pausa c’è.
Mi rispondono che devono fare un controllo.
Il codice risulta emesso ed inviato.
Inizio ad arrabbiarmi: ma ho capito che vi risulta emesso. Io non l’ho ricevuto. Datemelo voi, cosi ce l’ho e finisce la storia.
No. Loro non possono vedere il codice.
E dunque? Come si fa?

Mistero della fede.
Domando allora se posso cambiare la mail, tanto il nuovo invio annulla il precedente.
Impossibile, il sistema si è bloccato e non posso fare neppure gli altri quattro cambi normalmente consentiti.

Chiedo di farmelo loro, da remoto. Non possono. E allora provo la restituzione del prodotto, tanto possono sempre annullarlo quel codice.
Procediamo.
Un paio di giorni e tutto dovrebbe essere a posto. Il rimborso dovrebbe essere emesso subito. Ok! Ce l’ho fatta, sogno.

E il rimborso dov’è?

Trascorrono due giorni.
Controllo intanto l’App di Amazon, l’ordine è in elaborazione. L’hanno annullato? Chi lo sa.

Non visualizzando cambiamenti nello stato ordine decido di richiamare Amazon.
Nuovamente spiego il tutto, fin dal principio. E’ una sorta di recap della serie!

Risposta eloquente in arrivo. “Non possiamo farci nulla, dobbiamo aprire una segnalazione”.
Tempi? Che problema si riscontra? Boh! Nessun chiarimento.

Trascorre un giorno ancora. Non cambia nulla, chiamo nuovamente per capire cosa fare.
Impossibile non avere traccia di cosa stia succedendo.
Finalmente trovo qualcuno dall’altro capo del telefono che ascolta e da delle risposte.
Non sanno spiegarsi il problema. Hanno avviato la procedura di annullamento ordine, ma nessuno pare l’abbia presa in carico. Riprovano, anzi, stesso durante la telefonata avrebbero risolto tutto.
Cade la linea. Richiamo. Altre tre volte, sempre senza più avere indicazioni utili.

Mi dicono di attendere e che mi avrebbero richiamato loro dandomi tutte le informazioni del caso. 48 ore, al massimo 72.

Qualcuno ha chiamato?

No, nessuno mi ha richiamato. Mi rimetto al telefono.
Solito recap della situazione, che diventa sempre più articolato.
Si, stanno risolvendo, ma l’ufficio competente non ha risposto.

E dunque, io che devo fare? Non rispondono, e i miei soldi? Restano li, nell’etere (o sul conto di Amazon!)?
Loro non possono farci nulla, dicono. Insisto a voler capire il problema. Nada! Non si può.

Attenda 48 ore, la richiamiamo.
Certo. Sono fiducioso.
Chiudo, richiamo.
Mi risponde un’altra persona gentile. Spiega che sono bloccati dal sistema, loro non possono emettere rimborso. Pare strano che non sia stato inviato il codice, ma segnalano con urgenza all’ufficio competente la questione e mi richiamano loro – “Me ne faccio carico io, personalmente!” – dice la vocina al telefono.

Attenderò. Vanamente.

Passano i giorni

Il tempo scorre. La testa pulsa. Nessuno mi ha richiamato.
Richiamo io.
Solite risposte: noi non possiamo fare nulla. Chiedo di parlare con un superiore. Non è possibile non avere risposte. Sono ormai 12 giorni che attendo di capire cosa fare.

Me lo passano, stesso copione. Stesse frasi. Al mio polemizzare sul fatto che i soldi sono stati prelevati dal conto, ma il prodotto non ricevuto, e neppure una risposta su cosa dover fare (dopo due attese e nessuna risposta pervenuta) il professionista di turno mi butta giù la chiamata!

Richiamo, stavolta davvero incazzato. Mi risponde un’altra persona gentile.
Si scusa, imbarazzata, per il problema che sto vivendo. Non sa che dire. Potrei anche esserle solidale, ma no, ho speso 150€ e sembra che sia impossibile venire a capo del problema.

Si fa carico del caso, mi dovrebbe richiamare dopo 72 ore. Non lo farà.

Venti giorni di naufragio

Sono trascorsi circa venti giorni dall’ordine effettuato.
Sono stufo e richiamo.
La signorina che risponde è mortificata, lo sento dalla voce. Si scusa, ripetutamente. Io però sono stanco. Le faccio presente che a me, dei processi interni poco importa, ho effettuato una transazione con loro, hanno avuto il pagamento, ma non mi hanno mai inviato il prodotto. O mi danno risposte chiare, o mi muoverò con il supporto di un legale. Non è possibile continuare così.
Sollecita la collega che avrebbe dovuto chiamarmi, questa poi lo farà – ma io, in quel momento, non avevo il telefono con me. Mi scriverà che stanno spingendo per avere una risposta.

L’ufficio preposto ha già ricevuto solleciti, scriveranno al responsabile.

A quasi un mese dall’acquisto ricevo una telefonata.

No rimborso, un buono si!

Mi chiama Amazon. La situazione si è sbloccata.
La telefonata ha comunque dell’assurdo.

“Salve, abbiamo risolto il problema. DAZN non vende più quel prodotto. Purtroppo la pagina era ancora attiva. Grazie”.
No, cosa grazie!?
“Scusi, ma i soldi a me chi li ridà?”
“Controlli, per noi non c’è stato l’addebito sul suo conto”

“C’è stato” – obietto.
“Se vede una sola transazione, è l’autorizzazione al prelievo” – mi risponde la voce.
“Eh no, è nell’estratto conto del mese. Ve li siete presi i soldi. Altrimenti perchè stavo qui a chiamare da un mese?”

“Aspetti, controlliamo” – pausa – “Provvederemo a rimborsarla o a farle un buono regalo di pari importo”.

Fa seguito poi una domanda assurda: “Vuole che inviamo il corrispettivo della carta prepagata al destinatario del regalo?”
“Ma se il destinatario del regalo non ha un account Amazon, come fa a ricevere il buono Amazon? No, grazie. Vorrei il rimborso sul metodo di pagamento utilizzato”.

Pausa, attesa.
“Non è possibile” – dicono – “Possiamo solo darle un buono regalo di pari importo”

Accetto. Sgomento.
Non solo mi hanno trattenuto i soldi per un mese, poi avvisato che il prodotto non esisteva (quindi cosa mi stavano vendendo?), poi che non avevano mai prelevato il denaro, ora sono pure costretto a prendermi il buono Amazon!

Fin

Finisce così, dopo un mese, una stagione drammatica di Xena… ah, no. La mia disavventura con DAZN ed Amazon.
Sicuramente assurdo, e lo dico da utente Amazon da oltre 15 anni, il comportamento del Servizio clienti e degli uffici sollecitati. Oltre che non professionali, una società di questa dimensione non può permettersi di trattenere, con superficialità, somme di denaro di un acquirente: i soldi hanno un valore per le persone!

Un prodotto non inviato presuppone il rimborso immediato, e non attese lunghissime e polemiche estenuanti. Non ci sono state nemmeno delle semplici scuse per il caos creato ed il pregiudizio arrecato. Nulla di nulla.

DAZN poi, dal canto suo, scandalosa. La gestione dei prodotti su Amazon compete a DAZN. Se dimentichi un qualcosa online, per negligenza, poi ti adoperi per non causare danni/fastidi agli utenti. E come logica vorrebbe, a me che ti ho comprato un prodotto, il prodotto lo dai! 

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