Il paradiso dei trasporti pubblici

Il paradiso dei trasporti pubblici

Il paradiso dei trasporti pubblici può esistere.
Il progetto di un trasporto di massa potrebbe essere sviluppato concretamente. Questo ci richiederebbe un sacrificio: far si che crolli il dominio dell’automobile, un mezzo di trasporto inefficiente e pericoloso.

Trasporto pubblico

Elon Musk odia il trasporto pubblico

C’è chi odia il trasporto pubblico. Uno dei più importanti hater è sicuramente Elon Musk!
Non è un’affermazione casuale. Ecco un virgolettato:

I think public transport is painful. It sucks. Why do you want to get on something with a lot of other people, that doesn’t leave where you want it to leave, doesn’t start where you want it to start, doesn’t end where you want it to end? And it doesn’t go all the time. It’s a pain in the ass. … That’s why everyone doesn’t like it. And there’s like a bunch of random strangers, one of who might be a serial killer, OK, great. And so that’s why people like individualized transport, that goes where you want, when you want.”

Che tradotto suona così:

Penso che il trasporto pubblico sia penoso. Fa schifo.
Perchè dovresti voler salire a bordo di qualcosa in mezzo ad un sacco di persone, che non ti lascia dove hai bisogno di esser lasciato, che non parte da dove vuoi che parta, che non si fermi dove vuoi che si fermi? E non funziona neppure tutto il tempo. E’ una rottura di c@##o… ecco perchè non piace a nessuno!
E sei in mezzo ad una massa di sconosciuti, tra cui potrebbe esserci anche qualche serial killer, ottimo, grande! Ecco perchè alle persone piace utilizzare il trasporto privato, che va dove vuoi, quando vuoi!

Il mondo non è dei ricchi

Non dovrebbe troppo sorprendere che uno degli uomini più ricchi al mondo non ami l’idea di spendere del tempo accanto a perfetti sconosciuti, pensando che possano essere dei serial killer. Probabilmente non c’è nulla di più sconfortante per un uomo ricchissimo, che dover trascorrere del tempo come fanno i plebei.
Musk, infatti, ha sviluppato una sua idea di trasporto – un tunnel sotterraneo in cui le Tesla possono prender fuoco, un hyperloop per andare a velocità supersonica attraverso la California – che però ha disatteso le aspettative, la vera innovazione è stata quella di rendere il brand sinonimo di auto elettrica di lusso.

Un fondo di verità

Nelle parole di Elon Musk, però, c’è anche un po’ di verità. Il sistema dei trasporti pubblici statunitense (ma quello italiano non è certo rose e fiori) ha qualcosa che non va: è assolutamente inefficiente.
Ci vogliono ore per attraversare una città a bordo di un autobus negli U.S., ma basta guardare alla nostra Roma per tirare un sospiro di terrore!

Se si guidasse un’auto, probabilmente, ci vorrebbe molto meno tempo.
Chi viaggia come pendolare utilizzando i mezzi pubblici, in genere, impiega molto più tempo di chi si muove con un mezzo privato.
Il caso degli Stati Uniti, che prendiamo a modello, è chiaro: la maggioranza degli americani utilizza un auto (una sola persona per mezzo, circa il 76%. Un 9% fa car pooling), mentre solo il 5% utilizza i mezzi pubblici.
Un ultimo 4% non possiede mezzi di trasporto.

Il dominio dell’automobile

Il dominio assoluto dell’automobile nel quotidiano delle persone non è certo un qualcosa di positivo. Le auto sono causa di morte di tantissimi pedoni e altrettanti automobilisti, oltre a produrre un’altra miriade di danni.

Traffico

George Monbiot prova ad argomentare dalle pagine del Guardian.

Il traffico uccide le comunità, l’eccessivo rumore, i pericoli generati, l’inquinamento diffuso incentivano le persone ad uscire di meno. I posti in cui i bambini possono giocare e gli adulti riunirsi sono riservati e destinati a diventare parcheggi.
Il rumore dei motori a scoppio è causa di malattie e stress (anche se è una causa ancora poco riconosciuta), eppure riempie la nostra quotidianità. Mentre cerchiamo di conquistare il nostro spazio sulla strada, imprechiamo e ci agitiamo rivolti ad altri conducenti, pedoni e ciclisti, mentre ci lamentiamo dei limiti di velocità, degli ingorghi del traffico, le auto operano su di noi un cambiamento, accrescono il nostro senso di minaccia, di competizione, mettendoci sempre più uno contro l’altro.

Non dimentichiamoci dell’impatto ambientale delle auto. Dai trasporti viene emessa la maggior parte dei gas serra, e sebbene le auto elettriche promettano un cambiamento radicale, non dimentichiamoci che attualmente l’energia elettrica è prodotta ancora in larga parte sfruttando fonti fossili. Queste auto, ad oggi, non sono una vera soluzione ai problemi ambientali.
Uno studio, realizzato negli U.S.A., riguardante l’impatto ambientale dei veicoli elettrici (EV) dice che “comparando il miglior veicolo a motore termico, il beneficio ambientale ricavato dall’uso di un veicolo a trazione elettrica (EV) è prossimo allo zero, se non negativo”.

Il bisogno di energia verde

Affinchè i veicoli elettrici mantengano la promessa di migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, è necessario che l’energia elettrica sia prodotta con fonti rinnovabili. La differenza legata alla tipologia di sorgente energetica (rinnovabile, invece che fossile) garantisce che l’uso della stessa auto elettrica possa essere benefica per l’ambiente sia se guidata in Francia o in Norvegia (dove l’energia verde è molto più diffusa e utilizzata), sia se guidata in Minnesota (gli Stati Uniti producono ancora moltissima elettricità sfruttando fonti fossili).

Le auto non dovrebbero essere il nostro futuro, anche se ci sono tanti detrattori del trasporto di massa.
Randall O’Toole, uno studioso di pianificazione urbana, sostiene che coloro che sostengono il trasporto di massa, negli Stati Uniti d’America, dovranno semplicemente arrendersi. Le auto sono il passato, il presente ed il futuro, secondo il suo punto di vista.

Citeremo solo un pezzo di quanto dichiarato:

Ho un messaggio per tutti gli antivisti anti-automobile: la guerra contro le auto è finita. Le automobili hanno vinto. Ad essere precisi, guidatori e utilizzatori hanno vinto. (…)

In realtà nessuna guerra è persa, anche perchè non è mai stata combattuta!

Le città ad oggi, negli Stati Uniti, ma anche in Italia in molti casi, sono auto-centriche. Una città che sia un modello di locomozione deve essere pensata per i pedoni, è necessario che le strade e la viabilità siano pensate per garantire la possibilità di raggiungere comodamente una fermata o una stazione, con marciapiedi ampi e attraversamenti sicuri. Il concetto di trasporto pubblico è ampio e complesso, affinchè funzioni è necessario che il pedone possa muoversi in strade non percepite come pericolose.

Paura e delirio… tra le auto!

Non c’è da meravigliarsi se l’auto ha vinto, il modello di locomozione che fino ad oggi è stato incentivato e sviluppato è del tutto contrario al concetto di trasporto pubblico e di massa. Un modello come quello attuale, spesso criticato anche in Italia, non invita ad utilizzare la bicicletta in città, così come non invita a muoversi a piedi.

Le auto hanno avuto ed hanno tanto successo perchè restituiscono al guidatore un senso di libertà e padronanza della strada. Il trasporto pubblico non può garantire lo stesso senso di libertà, è pensato per soddisfare quanti più interessi comuni con una soluzione condivisibile.
Ci sono però, ovviamente, dei vantaggi diversi: viene meno la necessità di preoccuparsi dell’assicurazione (RCA, sempre più costosa) ed il peso di tutte le manutenzioni necessarie affinchè l’auto sia sempre efficiente.
Si evita anche lo stress di sentirsi intrappolati nel traffico o la rabbia nel non riuscire mai a trovare parcheggio.
Prendere la metropolitana, ad esempio, è vantaggioso in città grandi (in Italia pensiamo a Milano): è economica, è rapida, è priva di traffico, ha tante fermate generalmente diffuse in tutta la città (grazie alle varie linee, ovviamente) ed è puntuale.

Urban

Migrazione elettrica? Non basta

Se da un lato la migrazione verso le auto elettriche aiuta a rivedere il nostro rapporto con l’impatto ambientale nei centri urbani più popolosi, bisogna anche interrogarsi quando ci sarà un approccio analogo verso il trasporto pubblico.
L’evoluzione è a portata di mano e potrebbe essere davvero efficiente!

Proviamo a dare i numeri!?
Prendiamo ad esempio New York, e in generale potremmo traslare l’esempio riproporzionando le cifre alle città italiane (un esempio: Milano. Roma no, difettando enormemente di infrastrutture).
Un treno metropolitano trasporta l’equivalente in persone di 2000 automobili, ogni ora.
Se nella sola Manhattan si contano circa 2.4 milioni di persone che lavorano ogni giorno, decise a mettersi alla guida di un’automobile, a cercare parcheggio, quanto spazio sarebbe necessario per soddisfare le pretese di mobilità privata?

E’ un po’ il caso di Milano: se tutti volessero andare in centro in auto, quanti parcheggi servirebbero? E quanto ampie dovrebbero essere le strade?

Se solo di utilizzassero gli autobus, invece che le auto, sia lo spazio fisico occupato, sia il consumo di carburante (contando la quantità di passeggeri trasportati) sarebbero drasticamente ridotti. Impatto positivo, no?
Purtroppo allo stesso tempo, se un autobus viaggia scarico l’impatto è drasticamente negativo. Ecco perchè bisogna ripensare il sistema di trasporti. Non basta dire “utilizzate il trasporto pubblico“, bisogna renderlo soddisfacente!

Nelle grandi città, generalmente, il trasporto pubblico diventa preferibile all’auto privata. Ma negli altri luoghi in cui l’uomo vive?
Dove non diventa strettamente necessario l’uso dei mezzi pubblici, ad esempio gli autobus, concorre al disincentivo all’uso di essi anche l’immagine percepita: chi usa l’autobus non è cool! L’auto, oltre ad essere percepita come più comoda, è anche percepita come uno status.

Oltre l’immagine

Oltre gli aspetti edonistici, il problema cruciale è la soddisfazione. Quando un servizio, od un bene, non soddisfa il cliente, questi non lo adopera, non lo sceglie!
Nel mondo che viviamo, purtroppo, è stata sviluppata una cultura auto-centrica. Ci sono luoghi raggiungibili quasi esclusivamente con l’auto.

Un esempio importante è quanto si sta facendo ad Houston. Ridisegnando il sistema di trasporto pubblico, aumentando la frequenza delle corse, garantendo il rispetto degli orari e migliorando il servizio in generale si è visto, rapidamente, un incremento degli utilizzatori.
A Charlotte, invece, l’investimento fatto sulla metropolitana leggera ha subito mostrato un interesse da parte del pubblico. Più soddisfazione collettiva ha portato anche ad un incremento degli utilizzatori del servizio pubblico.

Le giuste domande

Per capire cosa stimolerebbe l’uso del trasporto pubblico, dovremmo iniziare a porci delle domande.
Sono le attese che un utente, generalmente, pretende dal servizio pubblico di trasporto.

  • Mi porta dove ho bisogno di arrivare?
  • Il servizio c’è quando ne ho bisogno?
  • E’ un buon investimento del mio tempo?
  • E’ un buon investimento del mio denaro?
  • Mi garantisce un adeguato livello di sicurezza, comfort e quanta comodità mi offre?
  • E’ affidabile?
  • Mi consente di cambiare all’ultimo i miei piani?

Sembra sciocco, ma queste domande spesso non trovano risposta. O se la trovano, è negativa.
Se le risposte non sono positive, ciò vuol dire che chi intende usare un trasporto pubblico (o vi è costretto) non sarà soddisfatto. E’ vero, costruire una rete capillare è costoso, e complesso. Non è economicamente giustificabile instituire corse e fermate in luoghi in cui, oggettivamente, il traffico di utenza è così ridotto da essere antieconomico. Domandiamoci, però, se potremmo attrarre più utenti, invece che ragionare esclusivamente sul traffico attuale. Più corse, ad esempio, potrebbero incuriosire i potenziali nuovi utilizzatori del servizio. E’ un po’ quanto successo ad Houston. Avere più corse disponibili accresce la sensazione di libertà per l’utente.

Corsie e spazi ad uso esclusivo dei mezzi pubblici diventano mandatory. Evitando gli ingorghi e le limitazioni fisiologiche della circolazione dovute al traffico automobilistico, anche la puntualità sarà apprezzata dagli utenti.

Sottovalutato, spesso, è l’impatto delle tabelle degli orari: devono essere comprensibili, facilmente leggibili. Intuitive!

Stazione dei treni

Semplice è meglio!

Ovvio, no? Una cosa semplice è soddisfacente! Facile da utilizzare, facile da comprendere.
Più un servizio pubblico di trasporto diventa attraente, più facilmente sarà scelto come alternativa preferenziale per la mobilità dell’utenza.
Analizzando un po’ di ricerche, svolte negli anni, quel che tutti cercano è l’efficienza: raggiungere la destinazione desiderata.

Finiamo per tornare all’inizio dell’articolo, alle dichiarazioni di Elon Musk.
Eppure… La soluzione ottimale alle aspettative dell’utente è davvero la macchina? Ci porta davvero dove vogliamo, come vogliamo?

Il paradiso del trasporto pubblico esiste, ma bisogna puntare a realizzarlo. Il sistema pubblico ha una missione, oltre che degli obiettivi, e sono ugualmente interessanti e necessari da tenere a mente.
Prima di tutto, non è un servizio necessario solo a chi non ha un’auto. deve liberarci dalla schiavitù e dalla dipendenza da mezzi non efficienti e inquinanti.

Il vero paradigma, a cui puntare, è non dover prendere il trasporto pubblico perchè obbligati, ma perchè lo vogliamo, lo preferiamo ad altro.
Per farlo bisogna mettere i discussione tante piccole cose, iniziando dal come si vive la città. La città va pensata per le persone, non per le auto.

Fonte

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