La rinascita del vinile

La rinascita del vinile

La rinascita dei dischi in vinile ha coinvolto integralmente l’industria musicale poiché il formato un tempo ritenuto obsoleto ha goduto di una rinascita sorprendente negli ultimi anni.
I dischi in vinile hanno vissuto un forte aumento di popolarità tra gli appassionati di musica di tutte le età, registrando un incremento di vendite negli Stati Uniti, raggiungendo un livello record di quasi 17 milioni di unità nel 2020.

Il ritorno della musica tangibile

La ragione principale – intuiamo – di questa rinascita sembra essere la collezionabilità dei dischi in vinile.
Molti fan apprezzano il poter possedere fisicamente i dischi, preferendo l’album tangibile ad un file digitale.

Inoltre, molti audiofili affermano che i dischi in vinile offrono un’esperienza di ascolto superiore, poiché si percepisce decisamente e chiaramente il calore del suono analogico in un modo che i file digitali non possono replicare.

Vinili: un boost al mercato

Il successo dei dischi in vinile è stato determinante per il successo di molte etichette discografiche e artisti indipendenti, poiché il formato fornisce un flusso di entrate aggiuntivo offrendo anche una connessione più personale con i fan.

Inoltre, molte delle principali etichette discografiche hanno (ri-)abbracciato il formato, pubblicando nuovi album sia in digitale che in vinile. Il fenomeno  ha visto protagoniste anche le ristampe di album classici nel loro formato fisico, essendo disponibili solo in digitale.

Nel complesso, i dischi in vinile sono diventati una parte essenziale del panorama musicale moderno.
Con la rinascita dei dischi in vinile, l’industria musicale è stata in grado di attingere a un nuovo mercato, alimentando decisamente le proprie entrate.

Il mercato che cambia

Mentre lo streaming di musica digitale rimane lo standard per la maggior parte degli ascoltatori, la crescita dei dischi in vinile ha dimostrato che alcuni appassionati di musica preferiscono ancora vivere l’esperienza di possedere un disco fisico.
Il vinile, in realtà, crea anche occasioni di socialità.
La possibilità di visitare fiere, mercatini, negozi di articoli vintage diventa esperienza sensoriale, che supera il limite del solo ascolto.

Parallelamente il mercato dell’usato ha visto aprirsi spiragli di guadagno non indifferenti, alimentando un movimento di compra-vendita altrimenti stagnante.
Il vinile, in realtà, sta riscoprendosi CD (al tempo dei vinili). E’ qualcosa di fisico, di cui spesso sentiamo la mancanza, è esperenziale, è collezionabile, è vintage e in qualche modo seducente.
E’ il momento, nel trambusto della digitalizzazione, per staccare con l’etere e godersi uno spazio, fisico, altrimenti introvabile.

Chi l’ha detto che serve investire denaro?

C’è, altresì, la convinzione che per godere dei vinili bisogna per forza investire una gran somma di denaro in apparecchiature. Ma chi l’ha detto?
Nelle grandi città di oggi, dove come cresce la popolazione, così si riduce lo spazio domestico, è diventato complesso dedicare spazi alla musica: amplificatori, giradischi, pareti di dischi, cavi, casse in legno, porta casse ecc. non trovano facilmente collocazione.

Sappiamo, anche per esperienza, che in città come Milano e Roma è difficile godere dei piccoli, grandi piaceri.
Ecco perchè puntiamo a sfruttare lo spazio, al meglio, senza rinunciare al piacere. Vi suggeriamo la lettura della nostra breve, ma stiamo scoprendo efficace, guida per collegare il vostro “antico” giradischi alla vostra modernissima soundbar.

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