Tarion PBL: lo zaino per chi viaggia con la reflex (e non solo) | Recensione

Tarion PBL: lo zaino per chi viaggia con la reflex (e non solo) | Recensione

Ci si mette in viaggio alla scoperta di nuovi luoghi, con in tasca la curiosità e nello zaino tutta l’attrezzatura che desideriamo per catturare gli attimi, i panorami, per imprigionare in un’immagine (o in un video) i nostri ricordi.
In quale zaino custodire i nostri strumenti fotografici?

Per il viaggio che mi ha portato in Norvegia ho scelto di affidarmi allo zaino Tarion PBL. Vi racconto come è andata (e poi, sicuramente, anche il viaggio).

Tarion PBL
Lo zaino Tarion PBL visto frontalmete.
Tarion PBL
Lo zaino Tarion PBL visto dal lato degli spallacci.

Tarion PBL: fotografi in viaggio

Lo zaino Tarion PBL è un prodotto progettato per soddisfare le attese di chi viaggia (vicino o lontano) accompagnato dalla sua attrezzatura fotografica, e non solo. Un prodotto versatile, di buona fattura e dalla capienza non indifferente.

Confezione

Quando abbiamo tra le mani la confezione del Tarion PBL la prima cosa che notiamo è la sua essenza minimale. Scatola di cartone, grezzo, con poche scritte. Aprendola troviamo lo zaino imbustato.
Nulla più. E nulla più mi aspettavo!

Lo zaino: materiali e design

Il Tarion PBL è uno zaino dalle dimensioni medie: esistono zaini per il trasporto dell’attrezzatura fotografica decisamente più capienti, così come sicuramente di più compatti e meno capienti.

Materiali e rifiniture

Il design di questo zaino di Tarion è moderno, non tenta di trasformarlo in qualcosa di mimetizzabile nei contesti urbani e punta tutto sull’essere comodo.
I materiali con cui è realizzato sono di buona qualità: il tessuto esterno è resistente, semi impermeabile ed anche l’imbottitura si percepisce con distinzione. Ottimo, direi, per sentirsi tranquilli durante un viaggio.
Le tasche sono bel costruite, una delle quali è rigida (quella in grigio) e le tele interne sembrano essere di buona fattura. Le cerniere, infine, sono solide così come i pin delle zip. Ottima idea di inserire degli anelli in gomma con finiture arancio per meglio aprire e chiudere le tasche.

Lateralmente è presente una tasca aperta con elastico. Potrebbe ospitare un cavalletto estensibile, o come nel mio caso, una borraccia termica.

E’ presente, di serie, anche il telo (sacco) protettivo ed impermeabile. Cosa non da poco.

Spallacci

Gli spallacci sono imbottiti il giusto, comodi da regolare. Abbiamo anche una cinghia altezza petto per legare lo zaino e scaricarne il peso, gravando meno sulla schiena.
Forse avrei gradito averne una anche ad altezza vita, che sicuramente avrebbe giovato maggiormente.
La tela sulla zona posteriore, a contatto con la schiena, è traspirante il giusto. Non fa miracoli, ma neppure crea effetto cappa esasperante.

Gli spazi interni

Gli interni di questo Tarion PBL sono la vera sorpresa. Estremamente modulabili, protettivi e capienti, gli spazi interni sono pensati per ospitare una gran mole di strumenti fotografici, e non.
Lo zaino si divide, fondamentalmente in due sezioni principali: quella inferiore (rettangolare) e quella superiore (che spesso viene considerata il day-pack) più allungata.
Possiamo scegliere di rendere le due sezioni separate o mantenere lo spazio come unico (conviene separarle per utilizzare comodamente la zip che apre il vano fotografico in basso per un accesso rapido).
I separatori si fissano con il velcro, e con gran sorpresa restano super ancorati. Il separatore principale divide lo zaino in due sezioni, mentre i separatori più piccoli consentono di modulare gli spazi secondo esigenze specifiche dell’utilizzatore.

Non manca la tasca dedicata al computer/tablet sulla parete posteriore dello zaino, capiente e ben protetta.

Io ho scelto di rendere la zona inferiore l’area reflex ed obiettivi, quella superiore dedicandola ad altri strumenti ed oggetti che ho pensato potessero tornarmi utili.

Tarion PBL: cosa ci ho messo dentro
Nel Tarion PBL ho potuto stiparci di tutto: dalla reflex agli obiettivi, ma non mi son fatto mancare il drone, il filtro ND, i caricabatterie per la strumentazione fotografica, lo smartphone e la battery bank, il mini cavalletto, il k-way, lo scaldacollo....

Quante cose ci stanno dentro!?

Per il viaggio in Norvegia – ma ve ne racconteremo – ho scelto di configurare lo zaino affinché per metà fosse dedicato al materiale fotografico, l’altra metà ad altri oggetti utili durante le escursioni (urbane e non).
Proverò a riassumervi cosa ho infilato nello zaino (senza riempirlo fino a strabordare).

Nel vano inferiore ho inserito:

Nel vano superiore, invece, hanno trovato alloggio:

Lo spazio non si è esaurito, ma non avevo necessità di riempire fino a scoppiare la parte superiore del Tarion PBL.

Nelle tasche hanno poi trovato alloggio:

Anche le tasche non sono state riempite fino ad esplodere. Ho preferito lasciare spazio per potervi inserire, via facendo, altre cose.

Infine, nella tasca dedicata al computer o al tablet, ho inserito tutt’altro:

  • Il libro: L’arte di Correre di Murakami;
  • Felpa in pile (ripiegata per essere il più sottile possibile).

Nella tasca elastica laterale, invece, ha trovato alloggio la mia borraccia termica.

Tarion PBL
Lo zaino è super versatile. Oltre alle tasche frontali, lateralmente abbiamo una tasca elastica porta cavalletto, ma utilizzabile anche per altro.
Tarion pbl
La tasca ad accesso rapido al vano fotografico consente di raggiungere la reflex in un batter d'occhio, senza smontare tutto lo zaino!

Tarion PBL in spalla

Il viaggio, in cui il Tarion PBL mi ha fatto compagnia, è stato piacevole. Lo zaino non mi ha deluso, anzi. Penso che, ad oggi, possa essere considerato il migliore tra quelli posseduti e provati.

Portato in spalla, lo zaino è comodo. Gli spallacci non segnano la pelle di spalle e ascelle, complice la fascia di trazione che si aggancia sul petto. Se da un lato il peso viene un po’ scaricato, probabilmente una fascia alla vita avrebbe potuto restituire un risultato vincente. Quando lo zaino pesa, per lunghe ore sulle spalle, si fa sentire comunque.

Comodo da gestire, durante escursioni di diverso tipo, facilita la gestione di tutte le attrezzature. Le tasche si aprono comodamente (sia per le cerniere utilizzate, sia per la loro ampiezza) e si accede a tutto rapidamente e comodamente. Allo stesso tempo le protezioni di imbottitura danno subito una sensazione di sicurezza.
Il tessuto è valido e, nonostante sia presente il sacco per impermeabilizzarlo, sulla neve ha resistito all’acqua senza batter ciglio.

Versatilità estrema

Volendo utilizzarlo per uscite giornaliere, dove l’obiettivo è portarsi dietro tutta l’attrezzatura fotografica a disposizione, magari con più di tre lenti, un cavalletto estensibile grande, filtri a lastra ecc., il Tarion PBL da una risposta netta: possiamo farlo!

Basta configurare i separatori interni in modo diverso e troveranno spazio (nella parte superiore) un altro corpo macchina con tele-zoom montato e tra le tre e quattro lenti.
Nelle tasche non manca lo spazio per i filtri a lastra e altri accessori. Lateralmente c’è, rinunciando alla borraccia, lo spazio per il cavalletto grande.

Non è uno zaino da viaggio (puro)

Ovviamente non aspettatevi uno zaino da viaggio, questo è e resta uno zaino per attrezzatura fotografica. Progettato per viaggiare, ma non certo per sostituire la valigia!

Abbiamo realizzato, tempo addietro, una breve e comoda guida per aiutarvi a scegliere lo zaino che fa per voi: Come si sceglie uno zaino?

Per chi avesse bisogno di uno zaino da viaggio, con vocazione al mondo urban, noi vi suggeriamo (e vi abbiamo recensito) lo zaino Eastpak Pinnacle.
Per chi, invece, cerca uno zaino perfetto per recarsi in ufficio o negli spazi di co-working, indubbiamente suggeriamo (e vi abbiamo recensito) lo zaino Errant di Boundary.

Tarion PBL recensione
Lo zaino Tarion PBL è tutto sommato compatto. In spalla è comodo ed anche discreto.

Conclusioni

Lo zaino Tarion PBL è uno zaino che mi ha soddisfatto pienamente. E’ un prodotto di ottima qualità, realizzato con materiali che promettono durabilità, oltre che resistenza. E’ esteticamente curato, pur restando chiaramente uno zaino fotografico, e capiente. Non si rinuncia alla protezione del contenuto e avrebbe potuto esser dotato di una fascia di supporto lombare/vita per scaricare meglio il peso… ma data la compattezza non è fondamentale.

Ottimo per chi viaggia accompagnato dalle attrezzature fotografiche, è perfetto anche per le escursioni brevi. Mi è piaciuto, moltissimo, anche in rapporto al prezzo con cui lo si porta a casa.
Con meno di €100 si porta a casa qualcosa di ben fatto, comodo e valido. Lo consiglio, spassionatamente. 

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