Smartphone e fotografia: è tutto vero?

Smartphone e fotografia: è tutto vero?

Ho visto cose che voi umani…” – esordirei così, eppure voi umani avete visto esattamente quel che ho visto anche io: smartphone che possono fotografare i crateri della luna!
Si, proprio i crateri lunari, catturati con il sensore di uno smartphone, non con una strumentazione professionale.

Ecco perchè questo articolo: è tutto vero? Possiamo credere a quel che vediamo e che ci raccontano?
Sono reali gli scatti che realizziamo, condividiamo e di cui fruiamo sui social network?
Proviamo a darci una risposta, non da soli, ovviamente.

Fotografie: quanto è vero ciò che vedo?

Se i megapixel dei sensori fotografici installati negli smartphone di oggi tendono all’infinito, con cifre sempre crescenti, e i risultati mostrati appaiono sempre più sbalorditivi, può capitare di domandarsi: quanto è vero ciò che vedo?
Non è un dubbio che nasce da solo.
Tra IA, software che interviene in post produzione, ottimizzazioni sviluppate dai produttori, quanto c’è di vero nello scatto che restituisce uno smartphone?

Reflex vs Smartphone

Se facessimo un confronto, smartphone contro macchina fotografica, otterremmo lo stesso risultato?
Indubbiamente no! Vi racconto una storia.

Tempo addietro, in una notte buia e senza stelle, dopo aver montato sul cavalletto la mia reflex, ho iniziato a fotografare la luna.
Una luna piena, luminosa, non la si cattura certo con un obiettivo kit, nè con la modalità automatica. Ci vuole un po’ di testa, un po’ di attrezzatura, un po’ di curiosità e impegno per potare a casa uno scatto accettabile.

Poi, tempo dopo, un amico mi invia una fotografia: “Guarda che luna!“.
Crateri definiti, una fotografia davvero sorprendente.
Mi dice: “L’ho scattata col telefono!
Ed io perchè ho perso tempo con la macchina fotografica? E’ quasi meglio la sua, di foto!

Luna fotografata a Bergamo
La luna fotografata una notte senza stelle, a Bergamo. Ho utilizzato una Canon 60D con un teleobiettivo a 300mm di lunghezza focale.

C’è qualcosa di strano!

C’è qualcosa di strano, sicuramente. Può uno smartphone, per quanto performante, offrire risultati così sorprendenti senza qualche “trucco“?
Probabilmente no. Basti solo pensare a quanto è piccino il sensore!

Se ci soffermiamo sulle capacità di zoom ottico, poi, qualche altra riflessione viene spontanea. E ritorna la domanda: è tutto vero?

La risposta, come si può evincere anche dal video proposto all’inizio dell’articolo, probabilmente è negativa. Non è tutto vero! E non potrebbe essere altrimenti.
La ricerca continua di sensazionalismo, la voglia sempre più diffusa di avere tutto in un oggetto che pesa meno di 200 grammi, porta a dover soddisfare attese complessissime. Ed i produttori di smartphone hanno aguzzato l’ingegno.

IA e sempre connessi!

Siamo sempre connessi, i sistemi di intelligenza artificiale sono cantieri continui. Attingono dalle informazioni che concediamo, da ciò che condividiamo, dalla rete, da algoritmi che evolvono e rispondono alle nostre richieste. Volevamo foto strabilianti, possiamo realizzarle senza impegnarci!

Nel video notiamo come simulando la luna, nonostante l’oggetto fosse solo una sorgente luminosa in ambiente controllato, lo smartphone abbia inserito arbitrariamente dei crateri nella foto. E’ nata una luna dove una luna non c’è!

Un vecchio trucco, un nuovo trucco

La post-produzione è sempre esistita. Un tempo fatta con il pennellino, a mano. Poi con i software (uno su tutti, Photoshop) su computer e Mac. Poi con le applicazioni sui dispositivi mobile (una su tutti, Snapseed).

Ancora poi sono arrivati i produttori, che nelle applicazioni delle fotocamere hanno integrato algoritmi che rendessero gli scatti più vicini a quel che ogni consumatore desiderasse.
E’ infatti proprio la fotocamera, sempre più spesso, la discriminante per l’acquisto di uno smartphone.

Ecco che la post-produzione sta assumendo un ruolo centrale, più che la fotografia stessa. E non è il contenuto tecnologico a fare la fotocamera, oggi, bensì il risultato ottenibile da uno scatto punta e clicca.

Possiamo dire: ogni fotografia, non in formato grezzo, ha al suo interno un’interpretazione. Una post produzione. E’ questa che catalizza l’attenzione.

Moon
Uno scatto realizzato con Huawei P30 Pro a Milano, senza ausilio di cavalletto. Quanto c'è di vero e quanto di artificioso?

Questo articolo si chiude con tante domande, ma nessuna risposta.
Quanto è vero ciò che vedo?

“Quanto è vero ciò che vedo nelle fotografie che realizzo con il mio smartphone?”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.